Amici


Ci sono amici che frequentiamo tutti i giorni, altri che vediamo ogni tanto, quando è possibile, ed altri ancora che incontriamo raramente. Ci sono quelli che un tempo vedevamo solo durante le vacanze e con i quali ci si salutava a fine agosto per riabbracciarsi nel luglio successivo.

Se sono amici veri sono tutti allo stesso livello, perché non è la distanza fisica che incide sulla qualità del rapporto.

Poi ci sono gli amici con i quali per anni ci si è visti 4-5 volte a settimana e poi, per un motivo o per l’altro, ciò non è stato più possibile. E te ci portiamo dentro comunque, anche senza sentirli. Ma magari un giorno, all’improvviso, li ritroviamo tutti insieme. Ed è come se il tempo non fosse passato. A me è successo sabato scorso. Per molti anni ho giocato a pallavolo nel CUS Pisa e lì ho avuto modoFB_IMG_13906471687885374 di conoscere delle persone davvero incredibili. Non ricordo esattamente neppure per quanti anni siamo stati compagni di squadra, ma quello che ricordo è il rapporto che c’era. Quella forma di cameratismo per cui si scherza su tutto, sulle mamme, sulle sorelle, sui figli e la loro paternità, sulle proprie doti di latin (o latRin) lover, ci si prende in giro, ci si fa qualche scherzo più o meno atroce, ma nessuno se la prende (più o meno 🙂 ). Ma tutto questo senza dimenticare la vita reale, quella che c’è fuori dalla palestra, fatta di lavoro, di studio, di problemi piccoli e grandi. Problemi che inevitabilmente erano presenti anche quando entravamo nello spogliatoio, ma che lì erano più attutiti. E non solo perché ci si distraeva, ma perché quando si hanno degli amici intorno, loro, a volte anche senza saperlo, aiutano a reggere il peso dei pensieri e li rendono più facili da sopportare ed affrontare.

Succedeva con le inevitabili (vista l’età) crisi amorose, per i problemi all’università o sul lavoro, ma anche per cose più serie. Alcuni si sono trovati ad affrontare momenti davvero tristi, avendo perso dei familiari, ma mi piace pensare che anche in quei momenti abbiano potuto verificare la vicinanza di altre persone che non erano presenti solo per far numero o perché sarebbe stato brutto il contrario. Erano presenti perché volevano esserci.

Poi, come spesso accade, la vita ci impone di prendere strade diverse. E da un momento all’altro mi sono trovato  a frequentarli sempre meno, soprattutto dopo il trasferimento a Modena.

Ma ecco che, circa tre settimane fa, uno di loro, ha organizzato un ritrovo e così ci siamo rivisti. Io venivo da Modena, alcuni da Roma, altri sono rimasti a Pisa e sono addirittura impegnati nel guidare la società per cui abbiamo giocato per anni. Ed è stato davvero come riprendere un discorso lasciato in sospeso il giorno prima. Nonostante fossero passato quasi 8 anni.

Dite che può succedere? Sì, ma non è così facile, non è per niente scontato che sia così. E proprio per questo è stato bellissimo. Tirare fuori ricordi comuni che ci facevano ridere un tempo e che ci hanno fatto ridere nuovamente trovandoci al tavolo insieme, come succedeva dopo le partite o in altre occasioni. Vedere che alla fine il tempo può averci aggiunto qualche chilo o tolto qualche capello (maremma che brutta immagine), ma dentro non ci ha cambiati più di tanto. Che può essere un bene o un male, ma almeno in certi casi chi se ne frega. Perché nella vita ci sono i momenti in cui davvero si può dire “chissene” se il tempo passa. E sono quei momenti in cui si ha anche diritto di essere coglioni come prima.

Oggi mi fa piacere vedere che alcuni di loro si impegnano per portare avanti la società e farla crescere. E stanno facendo un lavoro egregio, perché per chi ha vissuto i tempi delle trasferte in palestre gelate, delle magliette e delle borse ereditate dal passato, delle partite davanti a dieci persone come ai tempi della 1^ e della 2^ divisione, dei pulmini per le trasferte che non c’erano mai, già vedere che tutto cambiava arrivando in serie D ed in serie C era una specie di sogno. Ma adesso, con la squadra che naviga tra la B1 e la B2, che fa il pieno di spettatori, che ha il suo pullman… non ci sono parole. E spero di non commettere un grave peccato di presunzione pensando che un piccolissimo merito possa andare anche a noi che abbiamo conosciuto i momenti della “ricostruzione” dopo i fasti sportivi dei primi anni ’80. Merito piccolo, per carità, soprattutto per chi come me adesso non ha più modo di far nulla per la società mentre altri si spaccano in due o in quattro.

Ma anche questo è un legame che mi riporta ad un gruppo di amici. Quello di cui parlavo prima. Quelli che per tanti anni hanno rappresentato per me una seconda famiglia.

Purtroppo non ho una foto in cui ci siamo tutti, Questa è l’ultima in cui ci siamo quasi tutti ma spero che l’assente non se ne avrà a male, anche perché adesso lui è il n°1 (mamma come siamo messi… 🙂 ). 

Campionato FIPAV Serie D  2003-2004

Campionato FIPAV Serie D 2003-2004

Grazie ragazzi. Rivedervi è stata davvero un’emozione.

2 pensieri riguardo “Amici

  1. “e spero di non commettere un grave peccato di presunzione pensando che un piccolissimo merito possa andare anche a noi”… il successo di oggi è frutto dei successi di ieri. Grazie a tutti voi si sono create le basi per arrivare dove siamo oggi, e mi auguro che il lavoro che oggi stiamo facendo, domani possa permettere ad altri di arrivare ancora più in alto.
    Un abbraccio,
    Denny

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    1. Comunque continuo a dire che il lavoro che state facendo tu e tutti gli altri che vi impegnate direttamente ogni giorno rimane incredibile. Il CUS Pisa è un elemento integrato nella Città come mai prima di oggi. E se è vero che questi risultati non si ottengino così all’improvviso direi che i presupposti per il futuro sono davvero incoraggianti. E per quanto riguarda la pallavolo spero davvero di poter tornare presto in palestra ma per sostenere la squadra in serie A! 🙂

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