Disegnatori di tutine VS papà.


Attenzione: questo post contiene parolacce ed espressioni offensive nei confronti di una categoria ben precisa di lavoratori. Se decidete di proseguire nella lettura, soprattutto se come mestiere disegnate abbigliamento per neonati, lo fate a vostro rischio e pericolo.

bollino_rosso

Magari non sembra, ma questo non è un blog da papà per papà. Non lo era alla nascita e non lo è diventato adesso. Ma in questi nuovi giorni da fresco padre sto rivivendo sensazioni che avevo provato quando questo spazio per le mie elucubrazioni non esisteva ancora. Ed oggi come anni fa, sto usufruendo come non mai dell’albero di vaffa che coltivo gelosamente nel mio giardino interiore. Fortunatamente trattasi di sempreverde e quindi posso staccare in continuazione le sue foglie ed inviarle ai destinatari. Che sono tanti.

Ma veniamo ai fatti.

Se avete già spannolinato i vostri figli, vi sarete trovati nella situazione di svegliarvi di notte sentendone le lamentele, andare a vedere cosa è successo e trovare le lenzuola umide come la canottiera di Galeazzi a fine radiocronaca degli Abbagnale. Capita. Di trovare il letto bagnato, non di sentire la canottiera di Galeazzi…

Quella è la classica situazione in cui un papà capisce perché in famiglia i pantaloni, in realtà, li porti la mamma. Infatti, mentre noi padri, ancora rintontiti dal sonno, cerchiamo di capire dove sono i punti cardinali, nostra moglie è già attiva e sul pezzo. Si muove nel buio decisa come un serial killer. Eh, sì, nel buio. Perché ok che ormai la prole è sveglia (si sta lamentando) ma se evitiamo di illuminare la stanza a giorno magari c’è anche speranza che si possa riaddormentare.

Mentre cerchiamo di non sbattere il mignolo in qualche spigolo (perché la prole si sveglia non solo con la luce ma anche con le invocazioni rivolte ai vari Santi), ci sentitiamo dire: “Prendi le lenzuola“. Ok, che queste siano nell’armadio lo sappiamo: il problema è distinguerle mentre abbiamo ancora le palpebre a fessura. Peccato che non ci sia tempo, l’azione deve essere fulminea come un blitz anti terrorismo. E noi siamo inadeguati. Infatti, la moglie ci passa avanti e con mosse rapide come quelle di un chirurgo-ninja, apre il cassetto giusto, infila la mano ed estrae esattamente ciò che serve.

Ma a tutto c’è una spiegazione. Dobbiamo sapere che non siamo una razza inferiore; è solo che alle donne viene insegnato una sorta di alfabeto segreto, una variazione del braille, grazie al quale riescono con il solo tocco a distinguere lenzuolo, copriletto, federa del cuscino, ecc. Sono quasi sicuro che sia così.

Perché a noi non è stato insegnato? Perché le donne hanno fatto cartello con i produttori di tessuti e non c’è nulla da fare. All’alba dei tempi vi fu un vertice tra questi industriali ed il genere umano ed in quella sede fu chiaro che il loro vero interlocutore sarebbero state le donne. Fu amore a prima vista. Da allora ci sono compiti come quello appena descritto per cui noi papà siamo diversamente adeguati (adesso “inadeguati” si dice così per non offendere nessuno).

Tuttavia, non possiamo avercela con le donne: non sono loro che tramano contro di noi e a dire la verità senza di loro a stento troveremmo le nostre chiappe.

Esistono, invece, delle persone davvero temibili, infide e bastarde come Equitalia e che meritano il mio personale disprezzo. Si tratta dei disegnatori di body e tutine per neonati.

Avete mai usato un qualsiasi software per computer incontrando difficoltà inenarrabili e, nel tempo, giudicandolo totalmente inadeguato per le vostre esigenze? Ecco, se vi è capitato avrete anche pensato: “Ma vaffanculo a quello che l’ha progettato! Di sicuro lui non deve usarlo!!“.

Per le tutine è la stessa cosa: sono quasi certo che a progettarle siano persone che non le hanno mai usate, che mai le useranno e che, oltretutto, hanno in antipatia i bambini ed i loro genitori.

Ricordo che una notte mio figlio piangeva, piangeva, piangeva. Non si capiva cosa avesse, non si riusciva a calmarlo. high_five_ilpuntodilelloIo e mia moglie, dopo un po’, ci demmo il cambio con l’highfive come nel wrestling e mentre cercavo di calmarlo emise un rumore inequivocabile, accompagnato da un altrettanto inconfondibile profumo. Ok, si era scaricato. Cambio! Di pannolo, non di genitore.

Al buio (rigorosamente al buio… come gli addestramenti notturni dei Navy Seals), via la tutina, via il pannolino sporco, salvietta, cremina, smaltimento scorie tossiche, sistemazione pannolino pulito, cambio tutina.

Ma… ma… e questa come cazzo si chiude???

Viviamo in un mondo in cui tutto è ormai uniformato: i nostri biscotti preferiti li troviamo assolutamente identici sotto dieci diverse marche, le automobili si assomigliano più o meno tutte, i cellulari anche, le offerte telefoniche sono quasi sovrapponibili. La variabilità è, ormai, quasi scomparsa, dappertutto. Tranne che nella mente dei disegnatori di tutine.

Perché i bottoni non possono essere più o meno messi tutti nella stessa maniera. Nooooooooo, ci mancherebbe altro! Dico “più o meno“, eh, non dico che tutte le tutine o i body debbano essere uguali. Non pretendo tanto.

Ci sono quelle con i bottoni centrali davanti, quelle con i bottoni dietro, quelle con i bottoni sulla sinistra, quelle con i bottoni dietro sopra il sedere, quelle che si abbottonano in mezzo alle gambe. Poi ci sono quelle che hanno i bottoni in diagonale e quelle (le più infide di tutte) con i bottoni nascosti dentro, che si agganciano tipo doppiopetto. Che io dico: a voi stilisti cosa cazzo passava per la testa quando le avete disegnate??? Sicuramente vi siete detti “Dai, facciamo uno scherzo, nascondiamone un paio!!!“. 

 Ricostruzione di una riunione tipo di disegnatori di abbigliamento per neonati


Ricostruzione di una riunione tipo di disegnatori di abbigliamento per neonati

Secondo me, se cerchiamo bene, ci sono anche le tutine che si aprono e chiudono con la parola magica. Solo che deve essere pronunciata in sanscrito stretto, che suona come un misto di bergamasco, calabrese e swahili. Bazzecole.

Non contenti, alcuni si divertono a creare bottoni durissimi da chiudere. Una volta mi sono lasciato l’impronta del bottone sul dito da quanto ho dovuto premere per chiuderlo. Se per caso fate tanto di premere sul bottone senza mettere la mano a riparo della pelle del pupo lo marchiate a vita ed al primo controllo dal pediatra ve lo portano via accusandovi di sevizie.

In che mondo viviamo?

Ecco, io mi rivolgo a voi, stilisti per neonati,… a voi, che di lavoro fate i rovinafamiglie (perché in simili frangenti il nervosismo sale e quando la moglie ti mostra come si fa a mettere la tutina bendata e con una mano legata dietro la schiena tu ovviamente ti incazzi): non avete un cuore? In alternativa: non avete una famiglia vostra da rovinare? Perché con il vostro lavoro dovete cercare di andare, come dice un mio caro amico napoletano, “pedissequamente in culo a me” ed ai miei colleghi papà?

Per quale motivo, con la vostra dedizione al lavoro (leggasi: “voglia di farci incazzare) dovete indurci a rivalutare l’utilità delle zanzare? Almeno loro ogni tanto si fanno beccare e volete mettere la soddisfazione? Invece voi vi nascondete vigliaccamente dietro il marchio della ditta per cui lavorate. Non avete il coraggio di far sapere al mondo il vostro nome, perché sapete bene che se lo faceste vi verremmo a cercare!

Noi padri (in quanto uomini) viviamo già un dualismo con la madre che ci vede in netto svantaggio: lo sappiamo, è colpa nostra, ma perché dovete infierire con i vostri stramaledetti piani per farci impazzire?

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Cari miei, vi avviso. Qualora un giorno dovessi rinascere intraprenderei la carriera di chirurgo. E prima di iniziare qualsiasi operazione, al paziente sul tavolo, chiederei: “Lei che mestiere fa?“.

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Sono sicuro che prima o poi qualcuno di voi mi capiterebbe sotto mano.

Adesso chiuda gli occhi. Le farò un po’ male… 🙂

9 pensieri riguardo “Disegnatori di tutine VS papà.

  1. Effettivamente, ora che ci penso, le cose che per noi donne sono così scontate e banali per voi uomini sono come una montagna da scalare. Potremo aiutarvi meglio a entrare nel nostro mondo di donne bioniche, o forse farvi delle lezioni private prima della nascita ….. o lasciarvi sprofondare nel vostro dolore e vedere fino a che punto potete arrivare 🙂

    Magari create un nuovo stile di moda per baby e diventate pure migliori di noi 🙂

    In ogni caso: consolatevi uomini, noi non sappiamo fare tante cose che a voi riescono benissimo!

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    1. Sto cercando di trovarne una ma faccio fatica… 🙂
      Comunque è un po’ come piegare certe lenzuola o tovaglie… Non credo di essere il solo che ogni tanto sbaglia il verso perché sembrano assolutamente identiche da qualunque angolazioni le si guardi. Ma ripeto, tutto frutto della famosa riunione all’alba dei tempi… 🙂

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  2. Non sai la soddisfazione, quando la Nanerottola era piccola, di vestirla con tutine a due pezzi. Il sopra coi bottoni alla schiena e il pantalone che si infilav, semplicemente. Certo, le tutine intere che carine che sono, ma alla fine, w le cose comode!
    A me (a mia figlia) avevano regalato adirittura dei body che si legavano con un fiocco che non sto manco a raccontarti che strano giro del corpo doveva fare… mah…

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    1. Mia moglie dice sempre che se facessero le tutine intere per adulti le prenderebbe per sé. C’è solo il problema pipì 🙂
      A mio figlio per il primo Natale, che corrispondeva quasi col primo compleanno, prendemmo due pigiamini coi piedini, uno era il vestito da Babbo Natale, l’altro uno smoking :-):-):-)
      E non ti dico in america prima che nascesse quando entrammo in un negozio che vendeva abiti per carnevale da bimbi piccoli… ma non oso immaginare le chiusure. Forse con fiamma ossidrica.

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