Renesmee: arriva da Twilight il nuovo nome per le bambine

Ieri pomeriggio abbiamo ricevuto la notizia che tanto aspettavamo: Kate è incinta. Parte il toto-nome. Trascorsi i primi minuti di euforia con tappi di prosecco, champagne e chinotto che saltavano da ogni parte, ma soprattutto una valanga di chissenefrega, ognuno è tornato alla propria vita.

Certo, una nascita è sempre una bella notizia, non ci sono dubbi. E in tema di nascite ieri sera io e mia moglie ci siamo guardati la prima parte di Breaking Dawn, l’ultimo episodio della saga di Twilight. (Che collegamento, eh?)

Non siamo appassionati della serie, ma come tanti ci siamo trovati ad aver visto gli episodi precedenti e quindi un minimo di curiosità c’era. A me avevano detto che finalmente Bella Swan(pita) e “manico di scopa”, alias Edward Cullen, avrebbero trombato ed ero curioso di vedere se, almeno in quel momento, la protagonista sarebbe riuscita a mostrare un’espressione diversa da quella statica dei primi due film. In realtà lei ha sempre l’aria da funerale del gatto e la mantiene anche quando arriva all’altare; lui almeno si concede un rialzo dell’angolo della bocca in qualche frame. Continua a leggere “Renesmee: arriva da Twilight il nuovo nome per le bambine”

Il diavolo travestito da iPhone 5

Sono grato all’amico Nicola (www.nicolacarmignani.it) che, nel giorno in cui il tribunale parigino condanna la rivistaiphonedevil_ilpuntodilello Closer per le foto delle tette di Kate, grazie ad un suo tweet mi offre un interessante spunto di riflessione.
La notizia è molto simpatica e riguarda il giudizio espresso da Avvenire sull’iPhone 5: “Dispositivi come il nuovo iPhone sembrano realizzare il sogno prometeico di un controllo della realtà attraverso la tecnologia. E, in un mondo il cui il pensiero dominante tende a rifiutare la religione in nome della ragione, paradossalmente riaccendono la fiducia nella magia“.
Premessa: sono di estrazione cattolica, sono stato battezzato, ho fatto la comunione, la cresima, sono stato dai Salesiani e mi sono sposato in Chiesa. La stessa cosa (tranne i Salesiani) vale per i miei genitori e varrà (presumo) per mio figlio.
Detto questo, giusto per chiarire la mia posizione nei confronti della Chiesa come “istituzione”, il commento che mi viene è: siamo sicuri che qualcuno non abbia confuso il lancio di un telefono con l’avvento dell’anticristo? Continua a leggere “Il diavolo travestito da iPhone 5”

Kate: a nudo la pochezza della casa reale inglese

Incredibile: la stampa inglese elargisce lezioni di stile a quella degli altri Paesi.
Domani alle 18 ci sarà l’udienza intentata da William e Kate contro la rivista francese del gruppo Mondadori “Closer”, rea di aver violato la privacy della coppia publicando le foto di Kate in Topless.
John Major, ex Primo Ministro, si è addirittura congratulato con la stampa inglese per non aver pubblicato le foto, ma non solo. Lui, che nel ’97 fu nominato tutore di William e Harry, definisce tali scatti come “opera di un guardone”, ricordando che la legge inglese punisce i guardoni e sottolineando che se per caso dovesse incontrare Berlusconi la conversazione, visto il coinvolgimento della Mondadori, non sarebbe cordiale.
Fin qui la cronaca.
Ma sarebbe più opportuno trasferire la notizia nella sezione umoristica.
La stampa inglese ha insegnato al mondo come si fa a rovistare nella spazzatura per svelare ogni possibile retroscena, soprattutto se torbido e legato a persone in vista.
Tolti i gossip e le inchieste scandalistiche, delle riviste britanniche rimarrebbe la copertina vuota, con il  solo titolo ed il codice a barre.
Quanto alla scelta della giovane coppia di far causa a Closer… davvero non mi vengono le parole.
I reali inglesi possiedono un minimo di decenza oppure no? Capisco che la Monarchia, come istituzione, deve essere da loro difesa a spada tratta, ma gradirei che certe scelte venissero fatte a fronte di comportamenti irreprensibili.
Se mettiamo da parte la Regina Elisabetta, quale membro della famiglia reale può dire di aver mantenuto un comportamento rispettoso del proprio ruolo?
Filippo di Edimburgo con le sue gaffes? Harry e le sue foto da ubriaco o vestito da nazista? Carlo con Camilla? Solo per tacere, per rispetto, di Lady Diana, che comunque viene dipinta sempre come “Principessa triste” ma che secondo le cronache non passava esattamente il tempo a dolersi della propria sfortunata esistenza.
Può Kate, sposa del futuro Re d’Inghilterra, pensare di essere una persona normale? No. Non può e sa di non poterlo.
Piaccia o no, occupare una posizione del suo rango vuol dire non avere una vita come quella degli altri. Sono cose che si sanno a priori e che si accettano in maniera implicita. Cosa dovrebbe dire, allora, la pricipessa Masako, costretta a seguire le rigidissime regole dell’etichetta Giapponese?
La vita di Kate, negli ultimi anni, è stata improntata ad arrivare là dove si trova adesso, visto che la madre aveva deciso di farle frequentare lo stesso college di William in modo che i due si potessero conoscere. Insomma, una principessa costruita in laboratorio: non è reato, chi se ne frega, ma almeno non faccia finta di poter vivere la vita di una persona qualunque.
Piaccia o no, le cose stanno così. Giusto o sbagliato.
Ma la domanda è: si può vivere senza finire sui giornali in topless? Direi di sì, basta avere la piccola accortezza di togliersi il costume nel chiuso di una cabina o comunque al riparo dagli sguardi più o meno evidenti dei fotografi che per definizione seguono i VIP ad ogni passo.
E a fronte di un futuro da Regina d’Inghilterra penso sia un sacrificio affrontabile.